...at a glance..dai uno sguardo! ..

 

 

 

 

Una linea effimera, non invasiva, elegante: Foxy Ladie. Obbligata fra i bolt di Bubu e Panone e la fessura a destra (esclusa). Rinviare i bolt di Bubu, allungare l'ultimo fino alla tacca per non deviare. 30 piccole tacche.

Eastertime alla Pietra, riprende il traffico dei climber dopo la lunga copertura nevosa, molte colate ma il vento asciuga e aderenza buona.

 

 

 

Domani sabato 9 riapre l'Eremo della Pietra di Bismantova significando la fine del recupero della zona rossa dopo il grande crollo del 2015. A breve terminerà anche il lavoro delle barriere di contenimento. Un buon lavoro, con oggettivo merito di tanti, Comune, Parco, Regione, Corpo Forestale, Comitato per Eremo. Un cenno all'utilizzo di una squadra di richiedenti asilo (in carico al Ginepro e sotto l'occhio del Corpo Forestale) per la tenuta e la pulizia del verde; un esempio semplice e da condividere.

Trent'anni di Illusioni, se non fosse per la maiuscola suonerebbe male, invece proprio a 30 anni fa risale la mia prima RP di quella che è stata la via più bella della Pietra, poi salita anche nei panni di Corto Maltese, e ancor oggi ha pochi rivali. Rimessa in repertorio quest'anno assieme alle altre nel progetto invernale "active conceptual veterans" che recuperava l'azione sui percorsi più belli e concettuali: Arrampicatore FruFru nello splendido grigio sommitale, Musica al Sirotti e Luis-anna taglio nello strapiombo, Sclerotic e Membro di Partito che rappresentano il dark side di Retrofobia e Illusioni, 4 placche, poi a levante Astrolabio e la somma Ali di Cera.

 

Ultimi giorni d'inverno del calendario e il sabato tira un vento da ovest fatto apposta per sciogliere tutto il Cusna, anche il sole è poco, ideale per la zona Banana (femminile, peraltro, maschile era un amico mio ... molto dedicato) e un' Alidicera in gran spolvero. Peccato che il vento porti la corrente, al momento di andare rimanevano una trentina di climbers e una decina di cani urlanti-abbaianti. Ma era già ora della crostata!

 

 

Merging from Ali di Cera, 2016 Christmas Time. Un percorso a ritroso di dieci anni per agganciarsi al finale di "JAM" con quel "and now ongoing" che servirà a ricucire il racconto. Intanto, un pò con #wilson e con #smiling friends il tempo si stringe con Musica, Frufru, Golem, Sklerotic, Membro, Illusioni, Retrofobia.

Autunno 2016 riprende la fase finale dei lavori: la parte alta è stata rimodellata come nuova e il piazzale è in sgombero. Da un sopralluogo le linee della Pincelli Corradini e della parte alta GAB (quella ripristinata in Adotta Una Via) mostrano di non essere state toccate dal crollo nè dal disgaggio successivo, il che fa ben sperare nella possibilità di essere di nuovo scalabili ! Il rifugio con la nuova gestione sembra riprendere la sua funzione ed è quasi costantemente aperto!

La seconda Pasqua dopo il crollo e i lavori di messa in sicurezza della zona crollo proseguono. Il piazzale dell'Eremo è sgombro, il rifugio è chiuso. Sulla sommità si applicano tecniche da contrafforti stradali con fittoni a sostegno delle due grandi lame che fino dal momento del crollo erano evidentemente coinvolte nella zona di instabilità. Forse potrebbero essere la soluzione anche per la grande lama di Merengue a destra della Banana.

 

Il Monte Cusna a Natale 2015. Nel trentesimo 13to13, l'annuale personale saluto, le condizioni sono da tennis shoes, magari tennis-cramp nella calotta finale volendola tirare su dritta. Nella panoramica, da sinistra La Piella, il Prado, il Passo di Romecchio, la cresta fino alla Nuda, dietro alla Croce il Casarola. In sfondo le Apuane.

Il Rifuglio della Pietra chiude anzitempo nel pieno della Indian Summer di questo novembre mite. Le intenzioni di riapertura sono certe, intanto per questo lungo inverno, consigliamo ai climbers due pit stop di qualità: per chi sale da Reggio Emilia e Modena, statale 63, il LA CROCE CAFE' dopo la galleria della Croce di fronte alla Pietra; per chi sale da Parma la TAZZA D'ORO, a Castelnovo di fronte alle scuole. Non aiuta certo la rivitalizzazione di Bismantova la assenza di interventi sul piazzale a 10 mesi dal crollo: i soldi, tanti, ci sono .... la burocrazia impera!

 

A meno di due mesi dal crollo l'ordinanza del sindaco del 3 aprile mantiene chiusa solo la zona dell'Eremo dove occorrerà un intervento specificamente finanziato per mettere in sicurezza l'area del distacco. Ci saremmo aspettati un approfondimento ai fianchi della Banana che da tempo riteniamo in movimento come mostrano le fessure in espansione di Merengue e Noa la Chasse, anche perchè è una delle zone a maggior densità di frequentazione. La parete è sicuramente attiva, due eventi geomorfologicamente rilevanti in 14 mesi su un fronte ristretto di parete invitano all'attenzione.

13 Febbraio. Grande crollo sul Piazzale dell'Eremo. Si stacca e cade la grande lama della variante sommitale a sinistra della Pincelli Corradini. I massi distruggono la statua di San Benedetto riempiendo il piazzale. L'Eremo (costruito sotto lo strapiombo.....motivo c'era) è intatto. I sensori di distacco delle zone limitrofe si sono attivati rendendo necessari vari controlli. Verrebbe da pensare che i crash events siano improvvisi e che le aree valutate predestinate non siano così ovvie da definire. La storia del castello a Fontana Cornia lo suggerisce. L'area è ovviamente chiusa. Clic sulla foto per il particolare (giallo il crollo, rosso residuo instabile !, e la grande lama (?) dove esce la via Kreuz.

 

Inaugura la nuova Ferrata Monte Penna dalle Case di Civago (Parco Appennino, Gruppo Monte Cusna), supera i contrafforti di macigno sulla sinistra della valle del Dolo quando si apre sulla piana di Civago. Molto aerea, è anche una ginnica alternativa per raggiungere la Segheria o il Rifugio Battisti collegandosi in pochi minuti alla forestale da Casalino.

...quelli che 2...."sul 6a+ non mi scaldo le dita".."sul 7a non cado mai, su tutti i terreni"..."ieri ho dovuto tagliare le corde"..."non è 6a, sarà almeno 6c perchè i gradi si danno portando su i rinvii"...

 

2014

 

Dal 13 al 13 anche nel 2013. Xmas meets Cusna.....l'incontro di ogni anno da 28 con il simbolo del monte!

Ginetto Vezzani e i suoi 40 anni di montagna...in una mostra di attrezzature storiche e ricordi, fino a Natale di fronte al negozio di via Emilia Santo Stefano a Reggio Emilia.

Adopt a Crag. Partecipiamo agli eventi di adozione di pareti e falesie dell'Access Fund. "Adotta una Via" è il titolo del programma avviato alla Pietra di Bismantova con gli auspici del Rifugio della Pietra e Pareti Magazine. Il primo evento promo è stata la pulizia del Diedro Marchi dai rovi spinosi che riempivano tutta la fessura del secondo tiro, il diedro. Con Filippo "Aulin" Feramola abbiamo salito la via leading & cleaning, very trad!, lasciandola completamente depilata. La campagna di adozione è aperta, chi aderisce col proprio contributo troverà spazio mediatico nelle proposte web e stampa e perenne encomio dai climbers!!!

Tepui o Pietra? Abbiamo scalato le vie di Bismantova a destra della Colata Nera e il ricordo dell'Auian Tepui venezuelano si è fatto vivo. Sicura wilderness dunque, ma a che pro? Le ferle dell'intervento delle guide Emilia Romagna sono un segno invitante e rassicurante, ma la prevedibile vegetazione e fragilità della roccia crescono importanti anno dopo anno rendendo difficile e laboriosa la scalata. Basterebbe un intervento professionale all'anno per ovviare al problema, rendere più appetibili le salite e di conseguenza più automatica la "tenuta in ordine". Colata Nera, Oppio, Due Fessure, Cocaine, Zuffa 70, Fogli Trebbi Avanzolini, Sinergie.

Trovate la guida di Bismantova al Rifugio della Pietra "new", ai piedi delle pareti.

 

THE DARK SIDE OF MOBY Il lato in ombra, a nord, di Moby Dick, è stato ripulito e attrezzato da Francesco "Marma" Carta. 10 vie, prevalentemente di placca a tacche e svasi, alcune che superano lo strapiombo di destra. I gradi vanno da 5c a 7b; i tiri sono corti, quindi i gradi sono orientativi. La chiodatura è ravvicinata, solo il quinto tiro da sinistra ha il secondo rinvio a rischio caviglie. Il posizionamento di alcuni fix e delle catene (troppo vistose!) è un pò approssimativo.

 

Il RIFUGIO LA PIETRA finalmente riapre con BARBARA alla guida, una garanzia di passione e qualità. Ripulito e ristrutturato, è gradevole, razionale, accogliente, Chapeau !!!!!!

 

...quelli che....."non ce l'ho, sarà almeno settebipiù", "quel riposo non c'è", "strapiombo di 4c+", "faccio vie in ambiente con dadi e friends", "l'hai fatto da primo?", "l'hai fatto a vista?", "l'ho flashato!", "faccio solo scialpinismo", "powdwer-day!", "le scarpe da vie lunghe", "tiro tranquillo...6c"....

 

Bismantova crack addicting

 

 

Crollo Pietra di Bismantova .Grande crollo nell' Anfiteatro. Scompare Italia 90 e il primo tiro della Pincelli Brianti con i 1000 mc di roccia crollati dalla parete che fiancheggia a sinistra la Banana. L'area è indicata con 1 e ha rasentato il grande di "Tien an men" colmando il pendio fino alla rampa di accesso. Non è dato sapere gli effetti del crollo sulla struttura della Banana. E' opportuno segnalare che, vicinissime al crollo, vi sono gigantesche expanding flakes, lame in espansione, che ora più che mai vanno controllate. Col n.2 la lama dei primi 5-8 metri di Noa la Chasse, negli ultimi 10 anni la fessura si è allargata di alcuni centimetri. Col n.3 la grande lama di Merengue, con una espansione di almeno 4 centimetri, sormontata dalla struttura col n.4, entrambe mancano dell'appoggio a terra.

Il Rifugio della Pietra, former Rifugio Kreuz, perde col tempo il suo ruolo simbolico e funzionale. Ora è chiuso, non ci è dato sapere se solo stagionalmente. Dal tempo in cui Mauro Croci lo viveva come "luogo sempre operativo", e tante erano le volte che si saliva dopo nevicate e burrasche trovandolo sulla porta per un caffè o una pinta, molto è cambiato. Da rifugio a ristorante, poi pizzeria, il clamoroso fallimento della entrata della Pietra nel Parco e nelle sue inesistenti attività di fruizione turistica/ambientale e oggi la crisi hanno contribuito a colpire il simbolo storico. Un altro duro colpo, dopo l'agonia dell'Eremo Benedettino decretata anni fa dalla politica curiale di Reggio Emilia.

Forse 8a la variante d'uscita a sinistra di Bukowski, Torrione Sirotti, chiodata da Stefano Ghidoni, roccia naturale. Una dimostrazione postuma che, qualora non fosse stata scavata ma solo pulita, la parete si prestava a vie di gran classe e...difficoltà.

 

25th 13-13 celebration meeting 1986-2011

 

Il Gobbo 8A+.."finalmente uno (boulder) veramente buono!" a Bismantova.......dice Michele Caminati dopo la prima FA ieri 17 aprile. Michele è reduce da un entusiasmante soggiorno inglese da cui è tornato con risultati, idee, amicizie e.....un gran sorriso! Well done...

 

Project (proponiamo di chiamarla così.....vista l'attesa) alla zona Sirotti, a sinistra di SCLerotic. Robby prova la linea chiodata ormai tanti anni fa da Gabri Bernazzali e da noi ripulita dalle grandi instabilità rendendola scalabile senza creare alcun ausilio. Subì qualche chipping al suolo, dove peraltro anche noi eravamo riusciti a salire....poi nulla. La grande concrezione suona ma non sembra diversa da quelle circostanti. Ci auguriamo che la sfida non venga alterata da modifiche!

 

Con la firma del Presidente Napolitano sono state ufficializzate alcune integrazioni ai confini del Parco Nazionale, con le bretelle che inseriscono a tutti gli effetti alcune aree prima tenute in stand by: fra queste la Pietra e i Gessi Triassici collegati. Prima conseguenza è l'apparire del cartello Parco Nazionale all'ingresso di Castelnovo Monti, seconda speriamo che sarà l'impegno per queste aree: in nome della loro posizione ibrida fino ad oggi sono state tenute nell'ombra, ora si potrà iniziare a curarle, a partire dai sentieri, infrastrutture escursionistiche (passeggiate, bike, sci escursionismo per l'inverno), collegamenti efficienti Pietra- Gessi triassici, polo d'arrampicata. Una vecchia storia....

 

Stefano Ghidoni ci presenta la sintesi del lavoro di tre anni, particolarmente concentrato sulla parete est, dove già Hilti Killing portava la sua firma.

Il ripristino della Trebbi Fogli Avanzolini a sinistra dello Spigolo dei Nasi, che già avevamo ripetuto OS e segnalato (6c+/7a..ci suggeriscono per il grande tiro di fessura), per la quale è utile una piccola serie di cams medi.

Baikal Traverse e Lobotomia.

Per uscire sul pianoro non occorre piu salire l ultimo tiro su chiodi a pressione delle cai parma ma con bella arrampicata in placca a dx (aggiunto un fix) si va a prendere l' ultimo tiro di Urlo di Pietra (anche qui + uno spit, previa autorizzazione). Ne consegue quindi un percorso che sale i primi tre tiri della Zuffa Modoni poi, a metà del quarto, va a dx (evidenti piastrine oro), 6b, ora chiodato vicino. Si sosta comodamrnte su un terrazzo. poi ancora a dx, si sale qualche metro e ancora a dx a prendere lo spigolo di Lobotomia, 7b, chiodatura ottima ed abbondante. Infine a dx verso uno spit argento e poi su. Davvero merita di essere ripetuta.

Variante d uscita alla via della Colata Nera, 6c(+). Chiodatura lunga, specie all'inizio.

Skiaramellami. Trattasi dell allungamento di Caramellami, a destra del Camino del Diavolo, 7b. Bellina perchè lunga ma scavata dall inizio alla fine! ATTENZIoNE: Meglio avere corda da ottanta metri!

Allegro ma Non Troppo. Diretta a destra. 7a. Aggiunta di un fix in alto, catena indipendente a destra.

2009. Buon Natale !!!!!! con Leo "Rasputin"... ...da Pareti Center..

 

Amnesia è la nuova linea realizzata da Marco Rubaltelli sulla parete sud fra la Zuffa Stagni e la diretta di Elisir. Massimo "Ruffo" Ruffini ce la descrive bella, naturale, circa 7a+, 35 metri.

Il lavoro di Andrea Forlini sotto lo Spigolo dei Nasi non ha stimolato solo le reazioni estemporanee di cui già abbiamo parlato. E' stato richiesto l'intervento delle autorità per al fine accertare, pare, che l'azione non consentita è stata non sulla parete, ma la modifica delle condizioni del sentiero: bene, chi va alla ferrata sa che quel tratto del sentiero

era un toboga melmoso, quindi... Pare anche che le Guardie del Sasso, ovviamente mascherate, ci abbiano mirato con le loro frustrazioni e rappresentato in un profilo non proprio confortante. Grazie per l'interesse...fortuna che di roccia ce n'è tanta, vissuta in modo più onesto. Stando sulla riva del fiume, in 30 anni ne abbiamo visti passare parecchi con la corrente...

40 mila euro è costato il primo intervento di riordino della vegetazione attorno alla Pietra, senza che prenda ancora dimensione la sua riemersione dal verde crescente. Pensavamo peraltro che ormai quello fosse un obbiettivo scontato, ma non pare così, almeno da quello che ci ha confidato il Presidente Giovannelli. Se non si riesce ad avere consenso su questi passaggi basilari della manutenzione, chissà per quelli più importanti...intanto il complesso dell'Eremo si disfa progressivamente, alla faccia delle promesse della Curia sulla sua rivalorizzazione.

 

Sempre di Prises Taillè si parla ma....questa volta siamo ai nuovi tracciati: pro o contro che sia, gli ultimi tracciati creati risalivano alla stagione Forlini di anni fa...e uno nuovo che fa discutere è legato al rientro di Andrea Forlini dopo lunga assenza. Avevamo codificato nell ARRAMPICATA CONCETTUALE le creazioni del Forlo, poi ci siamo convinti che l'epoca è chiusa, ma Bismantova è strana, isolata, nuove menti tardano. Andrea ha iniziato un opera ciclopica di pulizia della parete fra Bianca e Bernie e Nord Emilia Wall per creare una lunghezza...o una via scalabile in libera, sfruttando i suggerimenti delle modanature della roccia. Impressiona la quantità di roccia rimossa e la parete grigia, compatta che ne risulta. Rumors e polemiche sono montate...fino allo scontro...corde tagliate.

Le parti contro non si sono risparmiate pesantezze...i cortigiani si sono scatenati...poi Forlo e Ruffo hanno parlato...e i tifosi sono rimasti spiazzati...si sa: chi è più realista del re non ha buona fine !!!

 

Prises taillé.........Erendira, mai il nome per una via di roccia fu così premonitore! Nata indigente, con chiodi recuperati, simbolico top di vario colore e un kevlar, splendeva della sua bellezza nei caldi colori dell'arenaria, rosso e giallo tropicale. Corteggiata e poco posseduta da vecchi in panama e rughe profonde, rimaneva sfuggente nelle onde della roccia, il dito dal basso non riusciva a indicarla. Incredibile e triste la sua storia, che la snaturata nonna portò frotte di mercanti di gesso a toccarla e segnarla...ginocchia, pube, i seni, gli occhi e anche i capelli...inchiodati in una catena saldata...paura che scappasse? Svergognata da cicatrici, altro che due, e macchie bianche infami aveva perso i tratti della sua armonia per diventare macchina, sporca, segnata, tagliata. La coltellata di Ulises l'ha pulita, liberata dall'infamia e sarebbe bello pensare che Erendira corra contro il vento, più veloce del cerbiatto, e nessuna voce di questo mondo la possa trattenere.

Pretty pregnant !!!!!!!!!!!!

 

Febbraio, midtime. La roccia si asciuga e il crinale risplende con le discese di aria polare. Si staccano slavine naturali...spesso sui percorsi che fanno coincidere estate e inverno. La slavina all'uscita della Abetina Reale è caduta..ovviamente sulla traccia, ma i pendii sono pieni.

 

 

13 gennaio 2009

Buon anno! Inizia con grande nevicata e freddo....ma le pareti sono ben asciutte, le resorgive sono ancora bloccate dal freddo e l'aderenza è buona ! Arriva una perturbazione da sud ovest che si scontrerà con aria fredda e darà luogo a fenomeni anche nevosi. Clicca su Webcam Appennino qui a lato...

Dicembre 2008

Comincia e prosegue con il tempo che non da tregua! Pioggia e neve...piccoli intervalli per approfittare del freddo aderente sulle tacche gialle! Ali di cera ...THE MOVIE..CLIC ON THE PHOTO...

Novembre 2008

Dopo lungo lavoro la Pietra si prepara a festeggiare il Natale di deflazione! Gare Nuove è come l'albero di Natale con tutti i ganci ben pronti per appendervi i doni!

 

Ottobre 2008.

Passaggio di consegne! dopo 25 anni è stato rifatto il ponte del Diamante col contributo anche degli alievi del corso CAI di arrampicata sportiva.
Il ponte era stato fatto 25 anni fa da 3 strani tipi; un metalmeccanico, un pittore e un riparatore di fotocopiatori con furto notturno di un palo della luce e con tavole di recupero.
Oggi invece sono state utilizzate alte tecnologie: barre filettate, resine sintetiche e tavole anti sdrucciolo; si spera che fra 25 anni all'uscita di qualche corso ci siano delle persone che porteranno iper tecnologie per continuare questo tipo di partecipazione al contorno della vita di Bismantova.

La Via Fogli Trebbi Avanzolini allo Spigolo dei Nasi è revisited. Stefano Ghidoni, aiutato da Macci Torricelli, ha ripulito tutto il tracciato e lo ha richiodato a fix. Difficoltà massima 6c/c+ nella lunghezza centrale veramente strepitosa, engagée.L'uscita è stata variata sulla placca di sinistra. Una serie di cams è consigliabile per le prime ripetizioni un poco polverose.

Giovedi 23 ottobre

Incontro CAI sul tema Bismantova: Pietra da Arrampicare, Pietra da valorizzare. Modera Carlo Possa, intervengono Lamberto Camurri, Fabio Lasagni, Gino Montipò, Stefano Righetti

Centro Sociale Buco Magico Via Martiri di Cervarolo 47, Reggio Emilia

Relazione di Lamberto Camurri (da il Cusna, ottobre 2008)

Avevo dubitato alla proposta di un contributo a un editoriale sulla Pietra di Bismantova, mi ero ripromesso di non occuparmene più dopo le recenti esperienze. Ma le iniziative del CAI di Reggio, anche in vista di alcuni meetings previsti in autunno a dibattere anche dello stato della Pietra stessa, meritano un ripensamento.
Vediamo le premesse. Il paesaggio e la peculiarità geologica. Sapevamo tutti della unicità e bellezza della rupe che ha pochi paragoni al mondo: Roraima in Amazzonia è l’unico profilo simile che io ricordi, ma là le distanze e la inaccessibilità minimizzano le caratteristiche di fruizione: o foto o faticose missioni nella giungla per toccarne le pareti. Qui la delicata struttura geologica e la facilità del contatto umano rendono il terreno, i boschi e le pareti duttili, modificabili.
Uno studio recente condotto dalla gestione del Parco mostra la diffusione del bosco e sottobosco sui bordi e sulle pareti meno ripide in forte crescita, mai raggiunta nel secolo scorso quando la pressione antropica teneva ridotto il volume arboreo. Mai dunque questo ecosistema è stato selvaggio, mai ha avuto la valenza di “monument” come si usa negli Stati Uniti per codificare aree naturali intatte tipo la Dewil’s Tower o Joshua Tree.
La Pietra è entrata quindi a far parte del Parco Nazionale e il primo pensiero avrebbe dovuto essere la codifica dei termini di protezione delle sue delicatezze ambientali e i modi di promozione della sua fruizione turistica e sportiva.
Che io sappia queste due tematiche corrono indipendenti, se corrono. Il dubbio è legittimo e nasce dalla consapevolezza del peccato. Il peccato originale si concretizzò quando, sull’entusiasmo della ipotesi parco, gli enti amministrativi, gli enti di propaganda, di volontariato, i professionisti della montagna, addirittura i proprietari terrieri si unirono in un’organismo fondato con delibera municipale. La professionalizzazione della gestione delle risorse e progetti riguardanti la Pietra era lo scopo del COTAB.
Dalla attività di questo organismo nacque un progetto, metodico, impegnativo, unico della sua specie, studiato e unanimemente lodato fino ad essere approvato dalle Amministrazioni locali e finanziato dall’Ente Parco. Proprio qui stava il peccato, la istituzionalizzazione di un progetto di ampio respiro.
Oggi nulla si vede, nulla è stato fatto, il denaro, esistente, non si vede utilizzato. Il peccato è stato il voler professionalizzare obbiettivi e compiti che storicamente stavano nella sensibilità del volontariato. La prova sta nel confronto. Il nostro Appennino, l’area del crinale, vive una stagione d’oro, è curato, frequentato, ha infrastrutture gestite con passione, manca solo che anche la selezione nazionale di Freesbee delle Isole Tonga faccia al Battisti i suoi stages preolimpici, perché cavalieri, ciclisti, escursionisti, camminatori del nord, famiglie, brigate di golosi calcano sentieri, anche quelli in disuso da tempo. Tanto della cura dell’Appennino di crinale è merito delle associazioni e del volontariato, che io sappia al Parco era venuto in mente il pullman fra Ligonchio e Civago via Lama Lite, allora meglio la inerzia!
La Pietra oggi appare molto “wild”, lasciata a sé. Le potenzialità turistiche organizzate al minimo, la sentieristica vecchia e approssimativa, i percorsi originali per ciclisti o camminatori che integrino Pietra e Gessi verso il fondovalle Secchia praticamente inesistenti. La recettività è regredita. Le pareti hanno vissuto l’impegno del COTAB e Guide Alpine per un paio di stagioni, poi tutto è sfumato. Le chiodature sono vecchie, spesso insicure, cavi di metallo improvvisamente nascono a metà parete. La regola che “la roccia non va modificata nella sua struttura con la creazione di appigli o appoggi con scalpelli o trapani”, introdotta dopo l’esaurimento della stagione delle vie scavate è costantemente disattesa. La sensazione è che, anche dal punto di vista dell’arrampicata, una sorta di stagnazione aleggi. Occorre un cambiamento, forse generazionale.
La generazione delle palestre, nuove idee, dicano loro quali ma che siano loro, non ereditate da improbabili guru e schemi stratificati. Gli enti di propaganda si rendano disponibili a convogliare risorse su ogni nuova idea o iniziativa.
Nel frattempo attendiamo che il Parco completi lo studio di fattibilità del riordino boschivo, lo avvii e inizi a spendere il denaro che tiene nel cassetto!
Il Club Alpino dunque può attivarsi per il riordino dei sentieri esistenti, il recupero di carraie e piccole strade disegnando percorsi per camminatori e ciclisti attorno alla Pietra e fino al Secchia e ai Gessi Triassici, individuazione di percorsi equestri originali. Può iniziare a gestire la richiodatura delle arrampicate sportive, la diffusione delle norme di tutela degli itinerari di arrampicata. Può spingere altri enti alla rivalorizzazione turistica di siti quali Campo Pianelli, alla riqualificazione dell’area Eremitale, allo sviluppo di altre discipline sportive, tiro con l’arco, campi pratica di golf.
Questo forse potrebbe essere il superamento del peccato originale, la professionalizzazione istituzionalizzata della gestione delle aree Pietra, che fu mia convinzione ma alla prova dei fatti inefficace.

Lamberto Camurri

 

 

torna a Bismantova